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Circolo d'immaginazione

Il bollettino di City e le varie fanzine degli anni '80 hanno pubblicato spesso interventi e schede di film di sf; film che hanno avuto un peso significativo sia per il genere che per il mondo del cinema. In questa sezione vogliamo riproporre quelle che a nostro avviso possono avere una rilevanza dal punto vista storico e culturale.


Articolo riproposto da:
bollettino periodico club City, Anno I, Febbraio 1982, n° 3.


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Scheda filmografica

1997: fuga da New York
Escape from New York

GB, 1981.

     

1997:
fuga da
New York

 

di Gianni Cossar

Il tema conduttore di “1997: fuga da New York” è quello della violenza, da sempre insita nell’animo umano. Per questo il film riesce ad acquistare un realismo agghiacciante e lo spettatore viene proiettato in una dimensione di barbarie abilmente curata dall’ambientazione della pellicola.
È la storia di un uomo che, con una bomba ad orologeria nel collo, deve riuscire a liberare il presidente degli Stati Uniti intrappolato nella città di New York adibita a gigantesco carcere.
La trama è ricca di personaggi, di azione e di situazioni che confermano le capacità di un Carpenter ormai avviato verso traguardi sempre più alti.
Gli scenari sono curati sin nei minimi particolari e la ricostruzione di una New York in rovina è esemplare.
Eppure, soprattutto nella seconda parte, il film comincia a perdere ritmo e la trama non riesce a mantenersi sui livelli iniziali. La regia sembra esitare, il dinamismo con cui era stata condotta la vicenda scema inesorabilmente e anche il protagonista, interpretato brillantemente dal valevole Kurt Russell, sembra perdere il filo conduttore della pellicola.
Ma forse proprio qui, richiede l’abilità della collaborazione Carpenter-Russell, quella di non fare acquistare al film il sapere della violenza gratuita, ma di mantenere la vicenda sul giusto rapporto fra uomo e lotta per la sopravvivenza. In questo senso il film si anima di numerosi spunti che vengono valorizzati dall’ottima qualità degli effetti speciali, abilmente inseriti nel filo logico della trama. Anche la colonna sonora, che vede nella propria realizzazione sempre la mano di Carpenter, serve ottimamente per valorizzare il contenuto umano presente nella pellicola.
“1997: fuga da New York” risulta quindi un prodotto in grado di affascinare e rappresenta, nonostante alcune lentezze, uno dei migliori film del genere degli ultimissimi anni. Una regola che conferma l’eccezione.