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Circolo d'immaginazione

Il bollettino di City e le varie fanzine degli anni '80 hanno pubblicato spesso interventi e schede di film di sf; film che hanno avuto un peso significativo sia per il genere che per il mondo del cinema. In questa sezione vogliamo riproporre quelle che a nostro avviso possono avere una rilevanza dal punto vista storico e culturale.


Articolo riproposto da:
bollettino periodico club City, Anno I, Febbraio 1982, n° 3.


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Scheda filmografica

Atmosfera Zero
Outland
GB, 1981.

     

Atmosfera
zero

 

di Roberto Milan

“Atmosfera zero” è stato preannunciato da una campagna promozionale notevole, in grado di sensibilizzare l’attenzione del pubblico che ha risposto in massa durante i primi giorni di programmazione.
La pellicola si basa essenzialmente sul lato spettacolare grazie a delle particolareggiate scenografie ed a degli effetti speciali di discreto livello, coadiuvati da un’intelligente regia capace di vivacizzare una trama fin troppo lineare. Quest’ultima si distingue per la straordinaria crudezza ma incorre in colpi di scena già scontati che smorzano la “suspense” della vicenda. Ma per far presa sul grosso pubblico è importante non coinvolgerlo in situazioni eccessivamente complicate e i produttori di questi “kolossal” se ne rendono perfettamente conto.
Su di un satellite di Giove, Io, è situata una stazione mineraria per l’estrazione di titanio, nella quale gli uomini devono compiere un duro lavoro in condizioni quasi proibitive. Il nuovo commissario (impersonato da un convincente e disinvolto Sean Connery) ha il compito di mantenere l’ordine sulla base, ma si imbatte nella fitta coltre di mistero che circonda inesplicabili suicidi.
Dietro queste morti si nasconde una crudele realtà che gradualmente viene svelata allo spettatore. La compagnia che sovraintende i lavori di estrazione somministra ai minatori speciali sostanze stupefacenti capaci di aumentare il loro rendimento fisico.
Tutti i diritti umani vengono calpestati e gli operai si riducono al ruolo di semplici macchine pensanti, destinate col tempo ad impazzire.
Il commissario cerca però di ribellarsi a questa situazione incontrando la più assoluta ostilità. La società di estrazione invia due killers professionisti con il compito di eliminarlo ed il commissario, ormai abbandonato da tutti, è costretto ad affrontarli in un avvincente duello che si svolge sia all’interno della base che nello spazio esterno.
Peter Hyams mette particolarmente in risalto l’azione avventurosa, avvalendosi giustamente dell’ingente spiegamento di mezzi a sua disposizione, e riesce a conferire alla pellicola quel “thrilling” che si rivela essere uno dei maggiori artefici della buona riuscita del film.
Molto realistica è la ricostruzione della base spaziale che ci dà un’idea, abbastanza verosimile, di come potrà essere impostata in futuro la realizzazione di simili stazioni.
E giungiamo ora agli attori fra i quali spicca il già citato Sean Connery. Il non dimenticato ”agente 007”, che si era già cimentato in campo fantascientifico con il rappresentativo “Zardoz”, si destreggia abilmente in un ruolo che sembra fatto su misura per lui.
Sebbene la fantascienza rappresenti in questo film il genere dominante, essa si fonde con tematiche diverse determinando un prodotto nuovo e commercialmente indovinato.